Tennis, la storia di Sinner: dalle origini al primo Masters 1000

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Sono ormai diversi anni che il tennis italiano attende l’esplosione definitiva di Jannik Sinner, ad oggi l’azzurro più quotato in questo sport. Stiamo parlando infatti di un vero e proprio talento precoce, che sin da giovanissimo ha saputo bruciare le tappe tanto da venire considerato ben presto come uno dei tennisti italiani più performanti di sempre. Classe 2001, l’altoatesino ha vinto nel giro di un lustro 8 titoli ATP, perdendo 3 finali e conquistando proprio negli ultimi giorni il Masters 1000 di Toronto, divenendo l’italiano più giovane ad eccellere in questa categoria, oltre che l’unico ad aver vinto su cemento outdoor.

Non sono pochi i record registrati fin qui da Sinner, capace di trionfare in ben 4 tornei ATP nell’arco della stessa annata. Oggi il ranking ATP lo posiziona addirittura al 6° posto, là dove era arrivato Matteo Berrettini dopo i fasti di Wimbledon 2021. Visti i risultati, anche le quote sui match di tennis e i vari pronostici iniziano ormai a concedere sempre più fiducia al ragazzo. A questo punto non si può non provare a raggiungere e magari superare Adriano Panatta, il tennista che ha toccato il punto più alto per un italiano nella classifica internazionale, vale a dire il 4° posto.

Guidato da vicino da due maestri come Darren Cahill e Simone Vagnozzi, Sinner ha iniziato ad avvicinarsi al tennis dopo aver praticato sci. A 7 anni era persino campione italiano, ma subito dopo decise di iniziare a impugnare la racchetta e seguire le istruzioni di Heribert Mayr e Andrea Spizzica dalle parti di Bolzano. Nel 2014 Jannik decise definitivamente di puntare sul tennis e si trasferì a Bordighera per seguire un percorso di formazione ancora più serio. A livello juniores ha vinto il Grade 4 al 2nd Qatar ITF Open 2017, poi il Grade 4 della Sanchez-Casal Junior Cup. Un anno dopo arrivò ai quarti di finale del Trofeo Bonfiglio. Furono queste le prime vere esperienze memorabili di Sinner, benché fosse presente nel circuito professionistico già dal 2015, quando aveva ancora 14 anni.

In occasione del Futures Egypt F3, a inizio 2018, arrivò la sua prima vittoria tra i grandi e pochi giorni dopo entrò finalmente nella classifica internazionale. Di mese in mese Sinner ha scalato sempre più posizioni nel ranking e a partire dal 2020 ha iniziato a farsi notare anche negli Slam, raggiungendo i quarti di finale del Roland Garros. Anche nell’Australian Open e nell’US Open Sinner non è mai riuscito ad approdare in semifinale, risultato raggiunto invece nel 2023 con il Torneo di Wimbledon, dove ha dovuto arrendersi di fronte ad un colosso come Novak Djokovic, a sua volta sconfitto in finale da Carlos Alcaraz, considerato tra i principali rivali di Jannik.

La prima grande gioia della carriera è giunta con il succitato Masters 1000 di Toronto, dove ha affrontato per la prima volta il connazionale Berrettini, sconfitto in appena 2 set. Complice il ritiro di Andy Murray, l’altoatesino è arrivato facilmente ai quarti, dove ha battuto Gaël Monfils. Nessun italiano era mai arrivato in semifinale in Canada, ma dopo aver eliminato anche Tommy Paul il giovane azzurro ha regolato in 2 set Alex de Minaur assicurandosi l’ottavo titolo della bacheca personale e toccando nuove vette del ranking. Pochi giorni dopo Sinner ha perso al Cincinnati Open nel primo turno, oggi l’obiettivo è quello di ben figurare all’US Open, l’ultimo Slam dell’anno. Jannik deve ancora conquistare il primo Major in carriera…

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