Come conquistare una ragazza bipolare e borderline

Rapporto con un borderline e bipolare

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Rgazza bipolare e borderline

Il disturbo borderline è un disturbo di personalità abbastanza diffuso che colpisce circa il 3 per cento della popolazione; il 75 per cento delle persone che ne sono affette sono di sesso femminile. Trattandosi di un disturbo di personalità, le aree più importanti della vita ne sono pesantemente influenzate; infatti è un disturbo di relazione, che impedisce al soggetto di stabilire rapporti di amicizia, affetto o amore stabili nel tempo. Si tratta di persone che trascorrono delle vite in uno stato di estrema confusione ed i rapporti sono destinati a fallire o sono comunque distruttivi per coloro che entrano in intimo contatto con esse. Le persone affette dal disturbo (che qui chiameremo BPD), trascinano gli altri (amici, parenti o sposi che definiremo non-BPD) in un vortice di emotività, situazioni tristi e drammatiche dal quale spesso è difficile uscirne se non con l’aiuto di un esperto. I BPD infatti esibiscono emozioni esagerate, sentimenti intensi che non corrispondono a ciò che provano internamente, drammatizzano ed esagerano molti aspetti della loro vita o i loro sentimenti, proiettano le loro inadempienze sugli altri, sembrano vittime degli altri quando ne sono spesso i carnefici, si comportano in modo diverso nel giro di qualche minuto o ora ed dopo un attento esame che va oltre una pura analisi superficiale, presentano non poche distorsioni di pensiero e comportamenti o pensieri incongrui o assurdi.Il disturbo borderline è un disturbo poco conosciuto nei nostri Centri di Salute Mentale, più spesso sottodiagnosticato o passato come una situazione di disagio familiare, mentre è un vero e proprio disturbo che crea un immenso dolore nei BPD e nei non-BPD. Solo di recente è sorta una attenzione più profonda verso questo disturbo invalidante per il BPD e distruttivo per chi entra in rapporti intimi con il paziente.

Le caratteristiche del borderline

· L’esibizione di automatismi di comportamento simili a qualche situazione che si è già svolta in precedenza, come ad esempio la ripetizione di frasi seducenti, l’utilizzo del proprio stato emotivo, di tecniche di seduzione molto convincenti o nello suscitare la compassione in persone soprattutto dell’altro sesso, ricalcando più o meno consapevolmente un copione (da cui la “recita”, ovvero “personalità drammatica”) già provato e sperimentato con successo nel passato.

· I BPD hanno una forte capacità di comprendere al volo e di capire tra la folla (colleghi di lavoro, situazioni varie) quale è la persona più adatta da “agganciare” e sulla quale far presa emotivamente.

· Stabiliscono relazioni affettive superficiali e fatue, che durano molto poco e tendono a mettersi nelle mani dell’altro per una forte necessità di protezione e bisogno, non perché provano sentimenti elevati (come ad esempio l’amore o l’amicizia in senso lato).

· Tendono ad idealizzare la persona che si occupa di loro: lo status del non-BPD, prima visto come “salvatore” (o coinvolto in una varietà di ruoli: amante, amico, padre sostitutitivo, ecc.) passa da “benefattore” a persona “malvagia” nel giro di breve tempo e nel preciso istante in cui l’altro non presta l’attenzione dovuta ed immediata.

· Hanno una scarsa empatia verso il prossimo – cioé non sono in grado di capire che anche l’altro deve o può esprimere dei bisogni, che può essere impegnato e non dare retta, che può soffrire a causa di problemi personali

· Non riconoscono assolutamente l’esistenza delle altre persone: gli altri vengono visti come soggetti che tendono a riempire la mancanza di autostima del paziente BPD, come “contenitori” dell’autostima: sono le persone che stanno a fianco del BPD a dare un senso alla sua vita.

· Mancando il BPD di una precisa identità personale, esso cerca di trovarla negli altri, nei valori e cose altrui e di conseguenza…

· la tendenza è di ottenere sempre attenzione da loro. Quando viene ottenuta questa attenzione che deve essere continua e costante nel tempo (mentre loro, i BPD non sono in grado di fornirla allo stesso modo) si formano dei rapporti interpersonali molto stretti e regolati esclusivamente da rigide norme imposte dal BPD,come ad esempio…

· il processo di “incapsulamento” dell’altro. Notoriamente il BPD (ed anche le persone normali che sono manipolatrici) si comportano in modo da tentare di isolare la persona con la quale sono in contatto tramite sottili tecniche manipolative. Possono indurre il non-BPD a non credere a ciò che sente da terze persone circa il vissuto del paziente, a non credere a ciò che le viene riferito, fino a minacciare di interrompere la relazione nel caso la “verità” del BPD non venga accettata e così via.

· Il BPD di solito si avvale di menzogne, omissioni nei racconti, mezze verità, ecc. per essere convincente con il non-BPD.

· Il BPD mette nelle mani altrui la propria vita, poi si assume tutti gli onori nel caso qualche risultato venga raggiunto -anche se il merito è attribuibile in larga parte agli altri-(es. promozioni sul lavoro, acquisizione di titoli o diplomi) e non vuole assolutamente mettersi in discussione circa questi fatti.

· Se qualcosa è andato storto, invece, cercherà di attribuire le proprie manchevolezze agli altri ribaltandole sugli altri ed incolpando terze persone dei propri fallimenti.

· Nel momento preciso in cui il BPD perde la fiducia altrui e una relazione interpersonale si rompe, le colpe sono sempre degli altri. Non c’e’ un ragionamento interno da parte del BPD secondo il quale esso può aver sbagliato.

· La paura dell’abbandono (vero o falso che sia) può concretizzarsi nell’automutilazione o in tentativi o minacce di suicidio.

· Tutti questi comportamenti rendono sempre più burrascose le relazioni interpersonali, generano conflitti in luoghi di lavoro, con amici, conoscenti, parenti. Il BPD non viene compreso come elemento disturbato perchè apparentemente ha un comportamento che simula la normalità.

· Il BPD non prova dei veri e propri affetti nei confronti degli altri, anche se li esterna con estrema convinzione: ad esempio un BPD può tenere la foto del proprio non-BPD sul comodino e guardarla la sera, prima di addormentarsi, allo stesso modo con cui un bambino stringe a sè un orsetto di pezza per sentirsi protetto.

· I conflitti portano a grosse sofferenze da parte del BPD: esso sembra sempre incompreso e maltrattato da tutti. Alcuni esperti definiscono questa sofferenza come quella paragonabile ad una scottatura di terzo grado quando noi persone non-BPD abbiamo una semplice scottatura di primo grado.

· Le nuove relazioni stabilite dal BPD vengono create ad arte tramite il lamento, il vittimismo, ecc., per far presa sui nuovi amici o amanti che si ergono ad un ruolo “salvifico” o di difensore, finchè non comprendono per bene la patologia.

· Spesso i BPD che sono dipedenti dai non-BPD, ricorreranno a nuove amicizie o amori per sostituire le persone che se ne vanno. Ricordatevi sempre che il BPD “nel momento in cui il codipendente (non-BPD) se ne va, qualcun altro brillerà davanti ai propri occhi” – voi non-BPD infatti non siete nè utili, unici o indispensabili al BPD – potete essere sostituiti in qualunque momento, nonostante il BPD vi faccia credere che voi siete “i migliori amici, le persone alle quali esso vuole più bene, le più amate e uniche al mondo”.

· Essi accuseranno gli ex-mariti, gli ex-amanti o ex-amici inventando delle false accuse. Il fenomeno è noto negli Stati Uniti ove alcuni bambini affetti da BPD si sono rivolti alle linee di aiuto (come quelle del nostro telefono azzurro) accusando i genitori di abusi mai avvenuti.

· Il BPD nel fenomeno di proiezione potrà accusare il non-BPD di essere affetto da disturbo BPD.

· Il BPD potrà ammettere di essere affetto dal disturbo per suscitare pena e compassione nel non-BPD allo scopo di non farsi abbandonare o per sottomettere il non-BPD alle proprie volontà.

· Dimostrazione di competenza; mancanza di continuità nel tempo- Il BPD non soffre a causa di un disturbo intellettivo, ma emotivo. La dimostrazione circa le proprie competenze (ad esempio sul lavoro, studio ecc.) trae in inganno continuamente gli altri. La persona può cercare di attuare qualcosa solamente per dimostrare agli altri che è sano. Manca però la continuità nel tempo; tutto ciò ha quindi un andamento ciclico.

· A volte il BPD può sovraccaricare un non- BPD di compiti, e quando questi risolve alcuni problemi, poi si offende perchè lo ha fatto; successivamente può cercare di arrangiarsi da solo, con risultati più o meno scarsi, nell’adempimento dei propri doveri, per poi ripetere questo ciclo.

Come vive il borderline il rapporto di coppia: cosa ne dice la psicologia?

Siamo finalmente giunti al paragrafo dedicato al comportamento del partner borderline in amore e nella relazione e potremo finalmente scoprire cosa dice della personalità borderline in amore la psicologia. Per parlare di questo tema è stato quindi fondamentale capire cos’è il disturbo e soprattutto quali sono le cause relazionali che possono influire sulla manifestazione del disturbo borderline di personalità.

È così intuibile quanto sia difficoltoso costruire una relazione stabile e “sana” per il partner borderline, una persona che ha imparato ad aspettarsi un esperienza di allontanamento e abbandono da parte di persone care.

Nel momento in cui la personalità borderline in amore inizierà a percepire un legame con l’altro, tenderà a boicottare la relazione in tutti i modi per difendersi da una aspettativa traumatica di abbandono.

Penserà quindi che la storia non potrà funzionare, che non avrà futuro fin dal principio, che è necessario “mettere alla prova” l’altro con atteggiamenti disfunzionali come:

  • gelosia smisurata e disfunzionale finalizzata a dover necessariamente trovare uno stimolo che confermi l’idea che il partner non lo ama;
  • atteggiamenti autosabotanti da parte del partner borderline come il creare un legame viscerale e, nel momento in cui la relazione inizia a concretizzarsi, mettere in atto atteggiamenti disfunzionali quali un tradimento, un allontanamento improvviso e non giustificato, atteggiamenti ambivalenti ed ambigui al fine di aspettarsi un abbandono e un rifiuto da parte del partner;
  • richiesta di attenzioni e cure da parte del partner con atteggiamenti disfunzionali quali manifestazioni violente, autolesive, tentativi suicidari, per cercare una dimostrazione di amore da parte del partner uguale a quella appresa durante l’infanzia (se sono malato e soffro, ricevo attenzione e amore).

Il fil rouge onnipresente nell’idea di relazione della persona borderline o che presenta tratti borderline è: l’ambivalenza nei rapporti, come quelli introiettati nell’esperienza infantile con le figure di riferimento, e la costante paura di essere abbandonati. Questo è il modo in cui l’individuo si presta a vivere la relazione di coppia, poiché è portato inevitabilmente a riconoscere quello che conosce, quello che ha appreso.

Il supporto terapeutico è indispensabile in queste situazioni, non solo alla coppia che inevitabilmente sperimenta diverse forme di crisi e difficoltà, ma anche al singolo individuo che ha bisogno di intraprendere una vera e propria ricostruzione interpersonale dell’immagine di sé, dell’idea di amore, delle relazioni interpersonali.

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